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Luoghi e itinerari

Scopri la ricchezza dei luoghi da visitare! Un viaggio fra natura, mare e storia. Esplora l’ esclusività della natura Nebroidea, delle fantastiche coste azzurre senza tralasciare la componente storica.

Ti proponiamo e descriviamo alcune località da non perdere!!!

Patti

Rinomata località turistica, ha 12 km di costa interamente balneabili formati da sabbie, faraglioni, grotte e una vista sul mare unica: Le Isole Eolie.

Le principali spiagge sono:

  • Il lungomare di Patti Marina lungo circa due chilometri è il cuore pulsante del paese dove non mancano locali, negozi, supermercati e Lidi sulla spiaggia;
  • La Spiaggia di Mongiove si distende all’interno della frazione omonima del comune di Patti. Si tratta di una suggestiva e lunga spiaggia di sabbia, chiusa ad est da un promontorio roccioso che offre grotte e spettacolari faraglioni a poca distanza dalla riva. Bellissimo il mare che bagna l’arenile, particolarmente cristallino e trasparente nei giorni non ventosi.


Dista 1 Km dal B&B Nonna Francesca

Tindari

Tìndari (in greco antico: Τύνδαρις, Týndaris) è una frazione di Patti, comune italiano della provincia di Messina in Sicilia.

Gli abitanti sono detti tindàridi, tindaroti, tindaritani, tindaridei (in omaggio ai Dioscuri figli di Tindaro, personaggi e divinità dei miti greci); in siciliano tinnaroti. Tindari è situata su un promontorio dei monti Nebrodi che si sporge, da un’altezza di 268 m, a picco sul mar Tirreno e sulla Riserva naturale orientata dei laghetti di Marinello.

Si trova esattamente a 10km dalla struttura.

Laghetti di Marinello

La riserva naturale orientata Laghetti di Marinello è un’area protetta istituita nel 1998 e affidata in gestione alla provincia di Messina. Si estende su oltre 400 ettari.

Territorio: Situata sotto il promontorio del Santuario di Tindari, l’area lagunare di Marinello è sottoposta a molte variazioni morfologiche del territorio che, modificando la costa, creano laghetti del litorale salmastri.
Il trasporto sulla costa di sabbia e ghiaia è dovuto all’approfondimento del fondale marino, dovuto all’azione, in questo caso, del Mar Tirreno.

L’origine dei Laghetti Marinello è fatta risalire al 1877, dopo l'”elezione” dell’Istituto idrografico della Marina, il quale sosteneva l’inesistenza della formazione sabbiosa che già era presente.

Capo Calavà

La Spiaggia di Capo Calavà di Gioiosa Marea è raggiungibile tramite la SS113 da Messina: si incontrano prima Capo Schino e poi Capo Calavà, la cui insenatura è occupata da questa bellissima spiaggia chiusa tra i due capi, raggiungibile nel tratto finale a piedi con alcuni sentieri scoscesi. Si tratta di una spiaggia di ghiaino sottile bagnata da un bel mare trasparente, cristallino e profondo, ancor più suggestiva ed incontaminata nel tratto che si estende oltre il Capo, ove il litorale è però sassoso.

La scenografia che la circonda è unica, con il promontorio di Capo Calavà che la delimita, con i dolci pendii delle colline di uliveti secolari alle sue spalle e all’orizzonte la visione delle Isole Eolie. Quello di Calavà è un promontorio che presenta pareti quasi verticali, che finiscono in acqua formando numerose grotte dal fondo di sabbia e ghiaia. 

Milazzo

Dopo Messina e la vicina Barcellona Pozzo di Gotto è il terzo comune della città metropolitana per popolazione, nonché uno dei più densamente popolati. La città è posta tra due golfi, quello di Milazzo a est e quello di Patti a ovest.

Fondata dai Greci nel 761 a.C., e dal 36 a.C. riconosciuta come civitas Romana, la città è stata al centro della storia anche durante la Prima Guerra Punica (260 a.C.), e nel luglio 1860 con l’arrivo delle camicie rosse nella grande Battaglia di Milazzo.

Numerose sono le testimonianze e i simboli della storia millenaria della città. A tal proposito sono in corso progetti mirati ad inserire il Castello, la città fortificata e il borgo antico tra i siti UNESCO ed a costituire la Riserva Marina del Promontorio di Capo Milazzo. La cittadina fa parte del circuito dei Borghi più belli d’Italia in qualità di Ospite Onorario.

Capo D'Orlando

Centro a prevalente vocazione turistica e commerciale del comprensorio dei Nebrodi, del quale è uno dei poli, insieme a Patti e Sant’Agata di Militello, è nato come borgo di pescatori.

Originariamente frazione di Naso, il paese ha raggiunto l’autonomia il 27 settembre 1925, dopo uno sviluppo legato principalmente all’attività dei pescatori.

È sede di attività artistiche (pinacoteca comunale, museo Villa Piccolo, Castello Bastione) ed archeologiche (Terme di Bagnoli).

Grotte di Mongiove

Le Grotte di Mongiove prendono il nome dall’omonima frazione di Patti, caratterizzate da una rigogliosa vegetazione di fichi d’india. Sotto le pareti strapiombanti di monte Giove si susseguono grotte, gallerie naturali e archi di roccia.

Le grotte sono raggiungibili solo via mare: ai loro piedi sono riconoscibili i faraglioni.

Le grotte sono intervallate da piccole spiaggette bianche, offrendo uno spettacolo davvero imperdibile. 

Montalbano Elicona

Piccolo borgo di 2500 abitanti in provincia di Messina, Montalbano Elicona è collocato a circa 900 metri di altezza, sull’antica strada romana e poi medievale che collega la costa tirrenica a quella ionica della Sicilia nordorientale. 

Siamo nella zona dei monti Nebrodi, in un territorio splendidamente incastrato tra i pascoli e i boschi dell’altopiano dell’Argimusco e il mare Tirreno verso cui degrada dolcemente, sotto lo sguardo dell’Etna e il profilo delle isole Eolie in lontananza. Il suo clima è caldo temperato, contraddistinto da mitezza nei mesi invernali e non eccessivo caldo in quelli estivi.

Di questo paese arroccato sulla collina si hanno notizie nel IX secolo dopo Cristo: qui ci arrivano i Bizantini facendone una rocca fortificata. 

Isola di Vulcano

Vulcano è una delle Isole Eolie, un arcipelago che appartiene alla provincia di Messina in Sicilia. Nonostante sia la terza isola più grande dell’arcipelago (con una superficie di 20,87 chilometri quadrati), Vulcano conta meno di 1000 abitanti (stando alle stime ufficiali del 2001), che vengono chiamati vulcanari. 

Come le restanti Eolie, anche questa isola presenta il clima temperato tipico del Mediterraneo, con temperature medie piuttosto miti durante il periodo invernale (circa 15 °C durante i mesi di dicembre e gennaio) e mai troppo elevate durante i mesi caldi (circa 27 °C tra luglio ed agosto). L’isola è in effetti nata dalla fusione di più vulcani: il più grande è il Vulcano della Fossa (uno dei più conosciuti di tutto il Mediterraneo), che raggiunge un’altitudine di 386 metri; quello più settentrionale è invece Vulcanello, che raggiunge un’altitudine di circa 123 metri ed è collegato al resto del territorio da un istmo. 

Isola di Lipari

La geologia da spettacolo, nell’arcipelago delle Eolie, patrimonio dell’Unesco, per via di Eolo, il dio del vento, secondo la mitologia greca: tanti scogli e sette isole che formano un grande arco che a un certo punto assume l’aspetto di una Y, a nord est della Sicilia, con la parte concava rivolta verso il centro del mare Tirreno. E Lipari è l’isola più grande, tutta costruita nella pomice bianca, uno dei materiali vulcanici che caratterizzano questa e altre meraviglie. 

Già, perché le Eolie sono in realtà vulcani, o meglio, la parte emersa di un vasto complesso vulcanico, che funzionava per bene con tutta la sua effervescenza circa un milione di anni fa, lungo alcune enormi fratture sulla crosta terrestre sottomarine, proprio tra Lipari, Salina e Panarea.

Isola di Stromboli

Con neppure 13 chilometri quadrati, l’Isola di Stromboli è una delle perle dell’arcipelago delle Eolie (patrimonio mondiale dell’Unesco), di cui è la propaggine più settentrionale, e fa parte del comune di Lipari. Presenta forti pendenze e si erge fino a 924 metri di altitudine con il suo rilievo chiamato Serro dei Vancori, in un ambiente complessivamente difficile in cui gli abitanti hanno tuttavia trovato spazi pianeggianti dove coltivare l’uva malvasia. 

La particolarità di Stromboli è che si tratta di un vulcano, ancora in piena attività e in questa veste si fa sentire. In effetti, è considerato uno dei vulcani più attivi del mondo, tanto è vero che ha regalato il nome alla cosiddetta “attività stromboliana”, caratterizzata da attività esplosiva persistente, interrotta soltanto da episodi occasionali più intensi, anche con la presenza di flussi di lava, come ogni tanto si è verificato, pure in tempi non lontani, nel 1975, nel 1985, nel 2003, nel 2007.

Isola di Panarea

Panarea, con i suoi 3,4 chilometri quadrati di territorio, è la più piccola isola delle Eolie. La sua formazione avvenne moltissimo tempo fa a causa di una violenta eruzione vulcanica sottomarina, poi il tempo e l’azione del mare cominciarono a delinearne le bellissime e particolari coste.

Grazie ad alcune baie di suggestiva bellezza, l’isola è una delle più esclusive e alla moda della sua zona, vari personaggi famosi, infatti, non rinunciano a passarvi emozionanti e rilassanti vacanze. La zona abitata è divisa in tre comuni: San Pietro, Ditella e Drauto, concentrati in questi luoghi, troviamo negozi di gran gusto e una ricca scelta culinaria che attira numerosi turisti curiosi. 

Un gioiello, Panarea, piccolo ma notevolmente prezioso

Isola di Filicudi

L’ isola di Filicudi, dal punto di vista amministrativo, appartiene al territorio del comune di Lipari e si trova nell’arcipelago delle isole Eolie in Sicilia. Il suo nome, in origine, era Phoinicussa, dal sostantivo del greco antico phoinix che indicava la palma nana, molto presente all’interno dell’isola, sui promontori, anche attualmente.

È la quinta isola per ordine di grandezza dell’arcipelago delle Eolie e quella più occidentale, dopo Alicudi. Al suo interno si trova il monte Fossa Felci, un vulcano, ormai spento con un’altitudine di 773 metri. Si trovano anche altri sette vulcani, anch’essi ormai inattivi e segnati dall’erosione, quali: La Sciara, Montagnola-Piano Sardo, Monte Terrione, Monte Guardia, Capo Graziano, Monte Chiumento, Riberosse.

Isola di Alicudi

Alicudi (“Arcudari” in dialetto siciliano, anticamente nota come “Ericussa”) è un’isola italiana che appartiene all’arcipelago delle isole Eolie, che presenta una superficie di 5,10 chilometri quadrati e risulta essere abitata appena da poche decine di persone. L’isola è in realtà un antico vulcano spento, che amministrativamente appartiene a Lipari (comune della provincia di Messina) e geograficamente si trova a circa 20 chilometri ad ovest di Filicudi.

Dal punto di vista climatico Alicudi presenta temperature tendenzialmente calde, con piovosità concentrata soprattutto durante la stagione invernale: da questo punto di vista il mese più freddo dell’anno è gennaio, durante il quale si registra una media di 11.8° C; al contrario il mese più caldo dell’anno è agosto, durante il quale si registra una media di 26.1° C.

Distanze principali